forte_forte apre a puerto banus: uno scrigno affacciato sulla costa del sol

la narrazione spaziale di forte_forte aggiunge un’altra tappa al percorso iniziato in spagna, a madrid, proseguendo il racconto di design concepito attraverso il dialogo creativo tra giada forte e robert vattilana. la nuova boutique si trova nella località turistica di puerto banus, affacciata direttamente sul porto della cittadina costiera, formando una triade di aperture fronte mare insieme ai negozi di forte dei marmi e cannes. tutta la costa, da malaga fino a gibilterra, passando per marbella, è un tratto florido e baciato dal sole dell’andalusia, terra di intrecci culturali e contrasti morfologici, calda e avvolgente.

sita al numero 12 in calle ribera, la boutique si identifica nella vivacità del contesto vacanziero, ne assorbe l’aria frivola e spensierata, la luce brillante che riflette sul mar mediterraneo. il quadro in cui si immerge è di un bianco totalizzante, dove le case imbiancate a calce sono testimoni dell’autenticità dei villaggi tipici della costiera.

la facciata accoglie una vetrina a tutta larghezza, costituita da una vetrata senza montanti dove la porta d’ingresso si pone centralmente. un’assertività fatta di luce e trasparenza che permette la visione dell’intera superficie: cristallina come un acquario, rimanda al mondo marino a cui appartiene. lo spazio si sviluppa in profondità, uno scrigno dalla cui entrata possiamo scorgere tutto il perimetro. pavimenti e rivestimenti formano un tutt’uno monolitico, un’immersione completa dentro un piccolo mondo di calacatta verde: una pietra naturale proveniente dal brasile dove intrusioni luminose di cristalli e quarzi interni dalle tonalità marine ricordano i colori delle acque cristalline della costa del sol.

la geometria della struttura è ritmata dalle scanalature definite delle pareti, a contrasto con la superficie liscia e levigata dei pavimenti.

sul fondo, lo spazio viene ulteriormente caratterizzato esaltandone la tridimensionalità. una parete sospesa è ricoperta di tessere in ottone lavorate e molate come scaglie di vite marine, luminose e ipnotizzanti, brillano come a ricordare i riflessi iridescenti del mondo acquatico. il soffitto si suddivide in un primo spazio, più dinamico, suddiviso a fasce inclinate, e in un secondo dove un salto di quota viene delineato dalla verticalità dei tendaggi dei camerini e dalla parete del fondo a scaglie. tutto il perimetro è illuminato da una cascata di luce che definisce e sottolinea gli spazi. la pietra naturale che plasma gli interni si pone in contrasto con gli elementi in ottone delle appenderie che si susseguono nel racconto delle boutique, lavorati e trattati artigianalmente da mani esperte e sapienti. un disegno a mano libera che definisce gli spazi come una
scenografia dove il prodotto si inserisce spontaneamente.

i camerini, parte integrante nel linguaggio spaziale delle boutique forte_forte, sono avvolti da tendaggi in velluto color salvia, ricco e luminoso, a tutt’altezza. gli interni interagiscono con lo spazio e la luce, ricreando i riflessi cangianti che riverberano sulle onde del mare; le grandi specchiere ricordano l’atmosfera rarefatta ed emozionale dei boudoir. la sensazione che ne risulta è l’attrazione verso un’intimità svelata con eleganza, quasi a dissolvere la relazione tra interno ed esterno.

al di là della parete di fondo, incastonata sul retro, troviamo la cassa, l’ultima tessera di un mosaico disposto con la logica e il rigore che appartengono all’architettura di una barca a vela.

i complementi d’arredo sono il risultato di una lavorazione realizzata interamente in italia, a partire dal disegno fino alla sua realizzazione. un ulteriore espressione del credo di forte_forte nel savoir faire italiano e nella sapiente artigianalità che contraddistingue ogni elemento unico e autentico anche nelle sue imprecisioni, esaltando il valore del fatto a mano che identifica il linguaggio del brand. lo spazio è abitato da due poltroncine di legno curvato e ricoperte di foglia d’oro con cuscini in pelle traforata, che insieme a un trittico di specchi in ottone lavorato a mano ricordano i più moderni anni 30; si aggiunge poi un tavolino di pietra composto a più livelli che si intersecano tra di loro.

l’ambiente vive nel riflesso opalino proprio del contesto che lo ospita, la dimensione spaziale è un riverbero di luce, che permea gli oggetti dando forma ad un luogo intimo e accogliente.